Ita/Eng/Gre/Fra/Deu
Questo sito utilizza i cookie anche di terze parti che ci aiutano a fornire i nostri servizi, clicca su +Info per saperne di più o negare il consenso
Continuando sul sito o premendo su OK presti il consenso all’uso di tutti i cookie
Monte Pecoraro
Il Monte Pecoraro con i suoi 1.423 m s.l.m è la vetta più alta delle Serre Calabresi, zona montuosa della Calabria con un’alta presenza boschiva e di elevata valenza paesaggistico-naturale, che oggi costituisce il Parco Naturale Regionale delle Serre.

Il nome delle Serre deriva probabilmente dalle due lunghe successioni parallele di rilievi (Monte Covello, Cucco e Monte Pecoraro) di cui sono costituite e che ricordano i denti di una sega (in dialetto Serra). Oppure per presenza di numerose seghe idrauliche attive nel luogo dove ora sorge la cittadina di Serra San Bruno.

Le due catene montuose dalla caratteristica forma sono divise dalle alte valli dei fiumi Ancinale e Allaro e da una serie di ampie conche montane.

Corrono quasi parallele in direzione nord-sud, al centro della Calabria, una occidentale di 53 km di lunghezza, l'altra orientale di circa 37 km. Queste splendide montagne granitiche e ricoperte di fitta vegetazione, prendono il nome di Gran Serra, Serra San Bruno e Serra di Vibo Valentia, collegano la Sila all’Aspromonte, culminando nel Monte Pecoraro e nel Monte Crocco (m. 1.268).

Importanti corsi d'acqua discendono dalle valli e, dopo ripidi e tortuosi passaggi di quota, si gettano nelle acque del mar Ionio, generando ripide cascate.

E' il caso della fiumara Stilaro che dà vita alle spettacolari Cascate di Marmarico, le più alte della Catena delle Serre con oltre 120 metri di salto nel vuoto.

Il paesaggio delle Serre è un quadro stupendo di pascoli e boschi e foreste, soprattutto quelle concentrate intorno a Serra San Bruno, sulle pendici del Monte Pecoraro, o le celebri selve di Mongiana, Stilo e Ferdinandea, di eccezionale valore naturalistico per l'ambiente conservato nella sua integrità.

 Geologicamente le Serre sono principalmente di natura cristallina con presenza estesa di graniti, porfidi, serpentini, dioriti quarzifere ecc., ben evidenti a tutte le altezze.

Peculiarità geologiche sono anche i calanchi che, soprattutto a Nord e a Est, incidono i versanti delle fasce sub-montane.
L’elemento che maggiormente caratterizza questo parco è sicuramente la presenza diffusa di boschi e foreste, macchie mediterranee, pascoli, coltura agrarie.
 

Flora e vegetazione
Le specie vegetali predominanti sono moltissime:
Abies alba (Abete bianco - specie di grande valenza naturalistica) presente a gruppi e a boschi puri e misti più o meno estesi nelle zone più alte e fredde. L’abete bianco delle Serre è incluso nel libro nazionale dei boschi da seme per le sue peculiari qualità genetiche. Il seme di questi boschi viene raccolto nei mesi di settembre e ottobre per essere utilizzato nei rimboschimenti in varie parti d’Europa.
Alnus cordata (Ontano napoletano) in fustaie spontanee che ricoprono tutte le parti vallive, le zone più fresche e gli alvei fluviali
Alnus glutinosa (Ontano comune)
Castanea sativa (Castagno), governato ad alto fusto nelle zone migliori ed a ceduo nelle altre
Fagus selvatica (Faggio)
Pinus nigra (Pino laricio)
Populus alba (Pioppo bianco),
Populus tremula (Acero comune) e Robinia pseudoacacia (Robinia) a livello sporadico nelle zone più basse.
Quercus ilex (Leccio),
La vegetazione arbustiva è ricca delle più tipiche essenze della macchia mediterranea: Ginestra, Erica, Corbezzolo, Mirto, Fillirea, Cisto, Lentisco, Agrifoglio, etc.
 
Fauna
La fauna presente nelle Serre è costituita prevalentemente da cinghiali, volpi, faine, tassi, gatti selvatici, donnole.
Tra gli animali più rari, invece, il lupo, tornato a colonizzare nuovamente questo territorio dopo alcuni decenni di assenza, l’istrice, il gatto selvatico, la martora e la rarissima lepre italica.
Ricca anche la fauna aviaria, che annovera tra gli altri il tordo bottaccio, l'airone cenerino, il corvo imperiale, la beccaccia, la cinciallegra, l'upupa, la gazza, l'astore, lo sparviero, il gufo reale, il falco pellegrino, il picchio verde, il picchio rosso, e anche il raro picchio nero.
Le specie ittiche più comuni sono rappresentate dall'anguilla, dalla carpa e dalla trota mediterranea.
 
L’oasi naturalistica di Parco Vittoria
Attorno al complesso di Villa Vittoria, oggi sede del Corpo Forestale dello Stato, si snoda uno splendido parco che fa parte della Riserva Naturale Biogenetica "Cropani-Micone".
A 910 metri s.l.m,  si estende questa immensa oasi verde di circa 400 ettari dove è possibile ammirare i bellissimi giardini botanici, i sentieri faunistici, il sentiero dei frutti perduti, il giardino delle erbe medicinali, aromatiche e officinali, il laghetto e una vastissima varietà di fiori.
Anche la fauna offre un’ampia gamma di animali caratteristici del luogo, tra questi i cavalli di razza avelignese e morgese, cinghiali, mufloni, daini, cervi, caprioli, fagiani, pavoni.
E’ diventata negli anni un modello di educazione ambientale, meta di studiosi e ricercatori provenienti da tutte le università italiane.